Adattamento del sito pubblicato nel 2001

ATTO PRIMO

Scena 1 - Il Sogno

Scena 2 - Il Re a consiglia

Scena 3 - Il bando

Scena 4 - La Musica Puntillistica

Scena 6 - La Musica Aleatoria

ATTO SECONDO

Scena 7 - Il complotto

SCENA 8 - IL VESTITO DEL RE Ovvero LA MUSICA MINIMALISTA

Scena 9 - La festa

Scena 10 - Le segrete

IL RE NUDO

versione del 2001

SCENA 5

IL RE, I DUE SARTI ED IL MUSICO

In una stanza con due sedie e un tavolo, il Musico, il giovane ed il vecchio sarto parlano nervosamente.

VECCHIO SARTO: Vedi, se per caso le tue parole di dubbio sul nostro Re, arrivassero alle orecchie delle guardie, che cosa ti succederebbe? Spalare lo sterco dei maiali morti di morte violenta giù all'inferno ti parrebbe una chimera irraggiungibile!

GIOVANE SARTO: Ho semplicemente detto che il Sovrano di Darmstadt, nostro confinante e cugino del Re...

VECCHIO SARTO: SE PER CASO IL RE NON MI AFFIDA IL CONFEZIONAMENTO DELL'ABITO PER LA TUA SPACCONERIA, TI RICAMO SULLA FRONTE LA PAROLA "DEFICIENTE", CAPITO?

MUSICO: Tacete per amor del denaro che intascheremo se tutto andrà per il verso giusto: chiudersi a chiave dentro la Sala del Consiglio non è sufficiente ad impedire che le guardie sentano le nostre parole. Ho già faticato per farvi scegliere dal Re senza che neanche vedesse gli altri Sarti del regno. Volete rovinare tutto?

Intanto si sentono alcuni passi vicino alla porta. Qualcuno bussa. Il Vecchio Sarto si acquatta.

VECCHIO SARTO (Muovendo le mani come a cercare di calmare i compari): Silenzio... Silenzio... CHI È?

RE (Da fuori): COME CHI È? Questo è il mio palazzo! Apri idiota mentecatto, apri o giuro che penzolerai appeso per gli alluci in piazza per tre giorni!

Il Sarto accorre alla porta e fa entrare il Re chinandosi continuamente e continuando a dire Maestà... Maestà… Il Re lo guarda disgustato e si guarda attorno.

RE: Ebbene, pazzo… (Piccola pausa in cui annusa il Musico) puzzolente, dimmi… per quale motivo vi rintanate nella Sala del Consiglio? Chiusi a chiave per giunta! (Avvicinandosi al volto del Musico in modo minaccioso fino ad arrivare a pochi centimetri dal suo orecchio). Forse non vi siete resi conto del privilegio che vi sto concedendo? La mia compassione si è posata sulla tua persona (Voltandosi verso il Vecchio Sarto). Ho sentito di come lavori i tessuti e come conci la pelle. VUOI CHE AFFIDI L'INCARICO AD UN ALTRO? (Il Musico chiude gli occhi) Per qualche istante ho creduto che tu meritassi di confezionare un abito per il tuo Re! (Il vecchio tiene le mani congiunte sul petto e continua a chinare il capo come se recitasse una nenia. Il Re sospira. Chiude gli occhi cercando di mantenere la calma.)

RE: LO VOGLIO...(Inspira in cerca degli aggettivi giusti)

VECCHIO SARTO (Con complicità): E lo avrete... Sire!

Il Re si volta lentamente verso il Vecchio Sarto.

RE (Seccamente): Ti ho per caso ordinato di interrompermi? Dovresti prendere dal giovine, silenzioso, dallo sguardo intelligente (Lo sguardo del Re si fa interessato), proprio un bel ragazzo... (Il ragazzo sorride, si inchina e indietreggia fino alla parete. Il Re riprende il discorso). Volevo dire… lo voglio di straordinaria bellezza, luminoso e soprattutto che rimanga nella memoria della gente. Mi spiego?

I tre annuiscono

RE: QUINDI... (Attende un attimo. Gli altri tre non fiatano). Ma… (Riavvicinandosi al Musico) tu non avresti dovuto venire al mio cospetto stasera?

MUSICO: Certo, Sire. (Abbassando il capo) Avrei dovuto strisciare innanzi a voi solo al crepuscolo, ma…

RE: Ma cosa? Credi per caso che io sia tuo fratello? (Il Musico muove la testa negando). O forse il fatto che tu sia figlio del Primo Ministro ti da il diritto di crederti mio pari? Comunque estenderò il mio … invito anche a te. E apri bene le orecchie, visto che ti ostini a propormi qualcosa che chiami musica ma invero... sembra… sembra… (Bloccandosi per non avere trovato i termini adatti).

GIOVANE SARTO: Perdonatemi, Sire... forse... PETI? (Il Musico lo guarda con uno sguardo carico d'odio)

RE (Urlando): MAGARI!

VECCHIO SARTO: Scrosci assordanti? (Voltandosi verso il Musico come a scusarsi. Il Musico sospira, chiude gli occhi e si volta dall'altra parte).

RE: È ANCORA TROPPO POCO! Semplicemente non è musica! Non posso avere una cantata, un concerto a Corte, che tutti i topi più luridi scappano lontano miglia e miglia atterriti da queste terrificanti, insopportabili dissonanze che lui chiama (Indicando il Musico si copre gli occhi con una mano) Nuova Musica. Quindi, (Voltandosi nuovamente verso il Musico) nonostante l'impertinenza del giovine qui presente... ho intenzione di darvi fiducia... e di farvi continuare a guadagnare. (I tre sorridono al Re). Quanto a te (Voltandosi verso il Giovane Sarto) ricordati che ho l'udito molto fine e le porte non bastano a limitare la sua… portata!

VECCHIO SARTO: Mi prostro di fronte alla Vostra magnanimità Sire. Invero, questo ragazzo, nonostante sia così ciarliero in Vostra assenza, ha lo sguardo intelligente... (Lo sguardo del Re si fa di nuovo interessato) ed è proprio un bel ragazzo. (Il ragazzo si schiaccia ancora di più alla parete).

RE: Bene, ci siamo intesi... avete due giorni per confezionare l'abito... confido nella vostra… fame. In quanto a te (Voltandosi verso il Musico) dimentica le tue Serie Dodecafoniche dal contenuto indecifrabile e i tuoi arditi tentativi di massacrare la musica e cerca di creare qualcosa di possente, che animi i cuori, che mi rappresenti, insomma…

Il Giovane Sarto per poco non scoppia a ridere. Il Re esce. Il vecchio continua ad inchinarsi ed a ringraziare. Poi, assieme al Musico, si volta verso il giovane che è rimasto inchiodato alla parete dai discorsi terribilmente ambigui e che smette di sorridere.

GIOVANE SARTO: Non ci provate, sapete?

Il Musico e i due sarti escono di scena. Il Re rientra dopo alcuni istanti.

bianchissima. Si chiude il sipario.

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(C) Claudio Mauricio Crimi Trigona